MONTECCHIO EMILIA / STORIE DI VITA. GIOVANI E DIPENDENZE RACCONTATI DA ALBERTO D’ONOFRIO

1 dicembre ore 11/13

Aula magna Istituto D'Arzo / Montecchio Emilia

Storie di vita, giovani e dipendenze raccontati da Alberto d’Onofrio

Alessandro Gallo, Scrittore e Autore teatrale, dialoga con Alberto D’Onofrio, Regista e Autore del documentario “Giovani e droga”

Videointerviste

Il resoconto della giornata

L’incontro si svolge nell’aula Magna dell’Istituto Silvio D’Arzo, sono presenti gli studenti e le studentesse delle quarte e quinte dell’indirizzo di Informatica e telecomunicazioni.

 

L’introduzione è a cura del Vicesindaco Roberta Dieci, che riporta la sua esperienza da avvocato penalista nell’ambito della difesa di ragazzi e ragazze coinvolti in storie di droga e dipendenza.

 

L’autore Alberto D’Onofrio introduce le tematiche e le storie trattate all’interno del documentario di cui è regista “Giovani e droga”. Viene proiettato un trailer che riassume ed anticipa le storie di due ragazzi ed una ragazza che raccontano la propria esperienza di dipendenza in momenti differenti. D’Onofrio spiega in quale modo è riuscito ad entrare in contatto con questi ragazzi, con le loro famiglie e le comunità che li ospitavano ed introduce brevemente gli estratti del documentario che verranno proiettati.

 

La prima storia parla di un ragazzo la cui famiglia è venuta a conoscenza da appena un mese della sua dipendenza da cocaina, e di suo fratello che lo ha esortato ad entrare nella comunità di San Patrignano.

 

La seconda è la storia di una ragazza che vive e lavora all’interno della comunità di San Patrignano da un anno, del percorso che ha compiuto all’interno della struttura, del suo lavoro all’interno delle cucine della comunità e dei progressi ottenuti.

L’ultima storia parla di un ragazzo, i cui genitori sono stati costretti a denunciarlo poiché aveva cominciato a delinquere per poter acquistare la droga ed a minacciare i genitori stessi.

 

In seguito alla proiezione di queste storie il relatore Alessandro Gallo ha rivolto alcune domande all’autore D’Onofrio, il dibattito si è poi esteso anche agli studenti e alle studentesse.