Arcangelo Badolati / Giornalista
È autore di numerose pubblicazioni sulle devianze criminali e i misteri calabresi.
Realizza importanti inchieste come quella che consente di smascherare Francesco Fonti, il pentito di ‘ndrangheta che “si era inventato” l’affondamento di tre navi cariche di rifiuti radioattivi al largo delle coste calabresi e lucane.
Con ‘Ndrangheta eversiva, (Klipper, 2007) ricostruisce organicamente i rapporti tra la ‘ndrangheta e l’eversione nera e racconta, per primo, l’evoluzione della criminalità organizzata dell’area settentrionale della Calabria.
Nel gennaio del 2014 è l’unico giornalista ad intervistare Antonia Iannicelli, madre del piccolo “Cocò”, il bimbo di tre anni ucciso e bruciato a Cassano (Cosenza) insieme con il nonno Giuseppe e una donna di origini marocchine. Il triplice delitto indusse Papa Francesco a “scomunicare” i mafiosi.
Arcangelo Badolati firma anche l’unica intervista rilasciata da Stefano Speciale, killer dell’ispettore di polizia Salvatore Aversa e della moglie, Lucia Provenzano, assassinati a Lamezia Terme nel 1991.
Le sue più recenti pubblicazioni con Pellegrini editore: Le ‘ndranghetiste dell’Est. Profili internazionali della mafia calabrese (2017), Santisti & ‘ndrine. Narcos, massoni deviati e killer a contratto (2018), Muori Cornuto. Giuseppe Zangara l’uomo che tentò di uccidere Roosevelt, scritto con Peppino Mazzotta (2019).
Per la sua attività, Badolati, riceve numerosi riconoscimenti, fra cui il Cristo d’Argento del Premio internazionale Giovanni Losardo, il Premio Gino Gullace per il giornalismo (2017), il Premio Anassilaos per la saggistica (2018).
Attilio Bolzoni / Giornalista
Attilio Bolzoni inizia la sua attività giornalistica alla fine degli Anni Settanta come cronista al quotidiano L’Ora di Palermo.
Dal 1982 è a Repubblica. Per quarant’anni racconta le mafie in Italia.
Firma numerose inchieste sul Mezzogiorno e reportage dai Balcani e dal Maghreb, da Kabul dopo l’11 settembre e da Bagdad dopo la caduta di Saddam Hussein.
È autore di testi teatrali, (Words of Honour, the mafia exposed, spettacolo andato in scena nei teatri di Londra, Roma e Parigi), sceneggiatore di mini-serie televisive, regista di documentari sulla libertà di stampa e sulla mattanza dei giornalisti in Messico (Silencio, 2015), scrittore.
Alcuni suoi libri sono tradotti in inglese, tedesco e francese.
Con Giuseppe D’Avanzo pubblica La Giustizia è Cosa Nostra (Mondadori 1995), Rostagno, un delitto fra amici (Mondadori 1997), Il Capo dei Capi (Bur Rizzoli 2007).
Con Saverio Lodato scrive C’era una volta la lotta alla mafia (Garzanti 1998). Le ultime pubblicazioni: Parole d’onore (Bur Rizzoli 2008), Faq Mafia (Bompiani 2010), Uomini Soli (Melampo 2012), La mafia dopo le stragi (Melampo 2018), Il Padrino dell’Antimafia (Zolfo, 2019).
Tra i diversi riconoscimenti: Il Premiolino (1991); il Premio Lucchetta (2009); il premio E’ Giornalismo (2009), creato da Indro Montanelli, Enzo Biagi e Giorgio Bocca; il Premio Giuseppe Fava»(2013).
Amalia De Simone / Giornalista
Amalia De Simone, videoreporter d’inchiesta del Corriere.it, collabora con Rai e Reuters. Realizza la serie di inchieste sulla crisi dei rifiuti per Current, e reportage per i programmi Rai Crash, La storia siamo noi e Linea Notte. È autrice e regista di “Caine” un documentario andato in onda su Rai 3 girato in due carceri femminili.
Lavora nel programma d’inchiesta di Rai tre, “Rec”, dove coordina parte della redazione. È una delle protagoniste del programma di Rai 1, “Cose Nostre” e Rai 3, “Nuovi Eroi”.
Collabora con alcune testate internazionali per la realizzazione di reportage sulle mafie e riceve molti premi giornalistici tra cui il Mariagrazia Cutuli, il Wangari Maathai, il Premio Giornalismo d’Inchiesta e tre riconoscimenti al Premio Cronista dell’Anno.
Nella sua più recente pubblicazione, MafiEuropa (Rogiosi Editore, 2020), Amalia De Simone racconta la globalizzazione dei traffici e l’internalizzazione delle mafie italiane.
Nel 2016, il presidente Sergio Mattarella la nomina Cavaliere al Merito delle Repubblica Italiana per “il suo coraggioso impegno di denuncia di attività criminali attraverso complesse indagini giornalistiche”.
Sempre nel 2016, il Corriere.it la inserisce nella classifica mondiale delle Cento donne dell’anno, insieme a Hilary Clinton, al direttore del Cern Fabiola Giannotti, alla mamma di Giulio Regeni e a tante altre donne descritte come “pioniere, creative, influencers, rivoluzionarie, resilienti, anticonformiste”.
Gigi Di Fiore / Giornalista
Gigi Di Fiore, napoletano, giornalista e scrittore, inviato speciale al quotidiano il Mattino di Napoli.
È autore di 21 libri per Rizzoli, Bur, Utet, di argomento storico sulla camorra e il Mezzogiorno, con particolare attenzione al periodo del Risorgimento e del brigantaggio. Molti sono citati in bibliografie universitarie.
Laureato in giurisprudenza, giornalista professionista dal 1985, lavora nella redazione milanese del “Giornale”, allora diretto da Indro Montanelli.
Al quotidiano il Mattino, si occupa di cronaca giudiziaria negli anni di tangentopoli, scrivendo delle più importanti inchieste di camorra negli anni’80 e ’90. Nel 1995, per la pubblicazione di verbali di indagini in alcuni suoi articoli, viene pedinato e controllato per un mese dai carabinieri su richiesta della procura della Repubblica di Napoli.
Collaboratore di Focus storia, scrive anche per Oggi e cura un blog sul sito online del Mattino dal titolo “Controstorie”. Da oltre 25 anni si dedica alla ricerca storica e per questa attività ha partecipato da relatore a seminari, conferenze, convegni in tutt’Italia.
Riceve diversi premi e riconoscimenti, tra cui il premio Cronista dell’anno, il premio Saint Vincent per il giornalismo, il premio Guido Dorso per il Mezzogiorno, il premio per l’impegno civile Marcello Torre, il premio Tommaso Pedio per la ricerca storica, il premio Fiuggi storia nel 2012, il premio Melfi per la saggistica.
È cittadino onorario di Pontelandolfo per le sue ricerche storiche sull’eccidio dell’agosto 1861.
Tra le opere più recenti di Gigi Di Fiore, le pubblicazioni Utet: L’ultimo re di Napoli. L’esilio di Francesco II nell’Italia dei Savoia (2018), Napoletanità. Dai Borbone a Pino Daniele viaggio nell’anima di un popolo (2019) e Pandemia 1836, la guerra dei Borbone contro il colera (2020).
Alice Grassi / Imprenditrice
Alice è figlia di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso dalla mafia nel 1991 per essersi pubblicamente opposto al racket delle estorsioni. Ha raccolto il testimone dalla madre Pina Maisano per promuovere la cultura dell’antimafia e dell’importanza della partecipazione attiva per il benessere comune.
Alice Grassi è architetto e imprenditrice.
Svolge la libera professione ed è socia di Artedè che si occupa di Architettura, Tessuti e Design.
Oltre alla sua attività lavorativa collabora con varie associazioni antimafia, tra cui AddioPizzo e Solidaria, per i progetti legalità delle scuole.
Ha collaborato per diversi anni con il progetto “Se vuoi…” della Polizia di Stato.
Partecipa ad incontri pubblici per portare la testimonianza della sua famiglia come impegno duraturo al contrasto della criminalità organizzata.
È presidente dell’associazione Parco Libero, fondata nel gennaio 2020, che ha come obiettivo, attraverso la progettazione di un parco multifunzionale, in un’area di 11 ettari che il comune di Palermo ha intitolato a suo padre nel 2013 ma ad oggi abbandonata e non fruibile, di proporre un esempio di rigenerazione urbana con la partecipazione attiva dei cittadini.
Il suo impegno civile è esclusivamente basato sul volontariato.
Nicola Gratteri / Magistrato
Nicola Gratteri è magistrato e saggista.
Dopo essere stato procuratore aggiunto presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e coordinato le inchieste più importanti nella lotta al narcotraffico internazionale, dal 21 aprile 2016, è Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro e della Direzione Distrettuale antimafia competente per le province di Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Cosenza.
Insegna storia dell’economia delle mafie presso la scuola interforze ed è consulente della Commissione parlamentare antimafia. Ha presieduto la commissione istituita dal Governo Renzi per riformare la legislazione antimafia e tutte le normative utili per combattere la criminalità organizzata. Ha tenuto conferenze in vari paesi del mondo e da tempo dedica il suo tempo libero a incontrare studenti di tutte le età, in Italia e nel mondo.
Ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti, tra cui il Civil Courage Prize Award a New York (2014) con il quale la Train Foundation premia chi, nel mondo, si è distinto per il coraggio civile a rischio delle propria vita. In collaborazione con lo storico Antonio Nicaso, ha pubblicato numerosi saggi sulla ‘ndrangheta, alcuni dei quali sono diventati testi di riferimento universitari. Insieme hanno scritto la voce criminalità organizzata per l’Enciclopedia Treccani (IX appendice, 2016).
L’ultimo lavoro editoriale è Ossigeno illegale – Come le mafie approfitteranno dell’emergenza Covid-19 per radicarsi nel territorio italiano (Mondadori/Strade blu, nov. 2020).
Paolo Itri / Magistrato
Paolo Itri nasce a Napoli il 26 gennaio 1965.
Entra in magistratura nel 1991come sostituto procuratore presso il Tribunale di Castrovillari in Calabria, poi presso la Procura di Nola, dal 1993 al 1999. Dal 2002 al 2011 è componente della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, occupato in numerose e importanti indagini sulla camorra napoletana e su Cosa Nostra siciliana.
Tra il 2011 e il 2015 ricopre l’incarico di Ispettore Generale del Ministero della Giustizia. Tra il 2015 e il 2019 è pubblico ministero presso la Procura di Vallo della Lucania con funzioni di Procuratore della Repubblica. Svolge l’incarico di referente distrettuale per la formazione dei magistrati del distretto di Corte di appello di Salerno.
Attualmente è componente della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
È autore di numerosi articoli di diritto e procedura penale, pubblicati su diverse riviste specializzate, e del saggio “Il Monolite – Storie di Camorra di un Giudice Antimafia” (ED. Piemme, 2019) in cui ricostruisce decenni di affari criminali, omicidi, tradimenti e arresti: la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, i Bardellino e i Nuvoletta, i temuti casalesi «Sandokan» Schiavone e Bidognetti, per arrivare ai clan feroci e misconosciuti di città ad alta densità mafiosa come Mondragone, Sant’Antimo o Giugliano.
Tra le varie onorificenze ricevute, nel 2011 il XII Premio Internazionale alla Carriera “Ad Haustum Doctrinarum” con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, della Rai e della Regione Campania e nel 2017 Premio Internazionale Nassiriya per la Pace per aver ottenuto, da Pubblico Ministero, la condanna all’ergastolo per Totò Riina quale mandante di 5 omicidi.
Giuseppe Carlo Marino / Storico
Giuseppe Carlo Marino, già ordinario di Storia Contemporanea nell’Università di Palermo, è uno storico formatosi a Firenze alla scuola di Giovanni Spadolini e precocemente seguace e continuatore, nella storiografia, della lezione di Antonio Gramsci.
È guidato da intense vocazioni teoretiche di cui ha dato prova in opere di ampio respiro, dall’ormai classico saggio su La formazione dello spirito borghese in Italia (Firenze, La Nuova Italia, 1974) al recentissimo Contro l’inverno della memoria e della storia (Roma, Castelvecchi, 2019) che, insieme al precedente Eclissi del principe e crisi della storia (Milano, Angeli, 2000), ha messo a punto un organico quadro critico per l’interpretazione della rivoluzione del XXI secolo.
È particolarmente noto anche per avere inaugurato, nel lontano 1962, con il libro L’Opposizione mafiosa (Palermo, Flaccovio), gli studi storici sulla mafia, studi che ha poi proseguito, ampliato e perfezionato in best-seller tradotti in varie lingue quali Storia della mafia (I° ed., Roma, Newton Compton, 1998) e I Padrini (I° ed. Roma, Newton Compton, 2001), nonché in La Sicilia delle stragi (Roma, Newton Compton, 2005) e in Globalmafia- Manifesto per un’Internazionale antimafia (Milano, Bompiani, 2008).
Inoltre, è autore di importanti studi sulle forme e sui processi del potere in Italia, sui partiti e sui movimenti politici, sugli intellettuali e il fascismo, sulla “prima repubblica”, sul Pci, sul Sessantotto e sulle generazioni politiche in Italia, realizzati con altrettanti libri di successo che ne fanno uno “storico integrale”, dotato di innovativa metodologia critica, della contemporaneità.
Aperto alle istanze divulgative dell’uso pubblico della storia, ha collaborato, per vari programmi, con la RAI ed è attivo sulla stampa. È presidente onorario dell’ANPI “Comandante Barbato” di Palermo.
Dario Riccobono / Imprenditore
Dario Riccobono, co-founder e Presidente di Addiopizzo Travel, tour operator che si occupa di viaggi etici in Sicilia a sostegno di chi dice no alla mafia. Nasce a Palermo nel 1979 e vive per trent’anni a Capaci, paese teatro del vile attentato a Falcone nel 1992. Da quel 23 maggio 1992, seppur ancora tredicenne, comincia a interessarsi di mafia e si impegna nel sociale: essere una persona onesta in Sicilia non era più sufficiente, bisognava impegnarsi per difendere la propria terra.
Nel 2004 è tra i fondatori del Comitato Addiopizzo, una possibilità concreta di essere protagonisti contro la mafia attraverso il consumo critico antiracket. Nel 2006 si laurea col massimo dei voti in Scienze della Comunicazione con una tesi in marketing dell’agriturismo Portella della Ginestra, sorto su terreni confiscati alla mafia. L’anno seguente frequenta il master in Economia e Gestione del Turismo presso il CISET (Centro Internazionale Studi di Economia Turistica) a Venezia.
A Palermo, nel 2009 lancia, assieme ad Edoardo Zaffuto e Francesca Vannini, “Addiopizzo Travel”, un progetto di turismo etico a sostegno di chi dice no alla mafia. Oggi Addiopizzo Travel, diventata una cooperativa con licenza di tour operator, dà lavoro ad una ventina di giovani e vende i suoi viaggi in Sicilia principalmente a giovani italiani ed europei.
All’ITB del 2012, Addiopizzo Travel è stata insignita del premio “To Do! Contest” per l’anno 2011, un premio internazionale sui progetti di turismo responsabile. Addiopizzo Travel è la terza realtà europea ad essere insignita di tale premio in 16 anni. Nel 2016 Dario Riccobono diventa “Ashoka fellow”, la più grande rete al mondo di imprenditori sociali per l’innovazione sociale e, come presidente di Addiopizzo Travel, è tra i primi 5 fellow selezionati da Ashoka Italia nel Belpaese.
Isaia Sales / Storico
Isaia Sales insegna Storia delle mafie presso l’Università S. Orsola Benincasa di Napoli.
È autore di libri, articoli e saggi su temi economici, in particolare sulle condizioni del Mezzogiorno.
Sull’argomento ha pubblicato: L’affare terremoto (Scriba,1983), Leghisti e Sudisti (Laterza,1993), Il sud al tempo dell’euro con prefazione di Carlo Azelio Ciampi (Ed. Riuniti, 1998), Riformisti senz’anima (L’Ancora del Mediterraneo, 2003), Napoli non è Berlino (Dalai, 2012).
Sui temi della criminalità, pubblica numerosi articoli e saggi fra cui Che cos’è la camorra (Ed. Sintesi,1983), La camorra, le camorre con prefazione di Corrado Stajano (Ed. Riuniti, 1989), con F. Barbagallo Rapporto 1990 sulla camorra (Ed. L’Unità), con N. Tranfaglia Cirillo, Ligato e Lima: tre storie di mafia e politica (Laterza,1994), Le strade della violenza. Malviventi e bande di camorra a Napoli (L’Ancora del Mediterraneo, 2006), libro vincitore del Premio Napoli 2007, La camorra non è la mafia nel Dizionario delle mafie e dell’antimafia (Gruppo Abele, 2008), I preti e i mafiosi (Dalai, 2010), Atlante delle mafie con E. Ciconte e F. Forgione (Rubbettino,vol.I, II, III, IV, 2013-216), collabora al Dizionario enciclopedico di mafie e antimafie (Castelvecchi, 2013).
Per l’Enciclopedia Treccani cura la voce “camorra”. Nel 2015 pubblica Storia dell’Italia mafiosa. Perché le mafie hanno avuto successo (Ed. Rubbettino) e nel 2016 la nuova edizione de I Preti e i mafiosi.
Giornalista pubblicista, editorialista del quotidiano Domani e collaboratore della rivista Limes diretta da Lucio Caracciolo, scrive con Simona Melorio, Le mafie nell’economia globale (Guida editore, 2017) e Storia dell’Italia corrotta (Ed. Rubbettino, 2019).
Antonio Nicaso / Storico
Antonio Nicaso è scrittore, storico e docente universitario.
Insegna storia sociale della criminalità organizzata alla Queen’s University, dove si occupa anche di cultura mafiosa e del potere di simboli, codici e miti. È direttore associato della Scuola Italiana del Middlebury College in Vermont e tiene anche corsi alla St. Jerome’s University.
Giornalista in Italia e in Canada, ha scritto per L’Espresso, il Corriere della Sera, Il Mattino, Gazzetta del Sud, Quotidiano della Calabria, El Pais, Toronto Star e Toronto Sun, rilasciando interviste sul fenomeno mafioso ad emittenti televisive e radiofoniche, come Cnn, Bbc, Rai, Sky, Cbc.
Ha pubblicato circa 40 libri, molti dei quali in collaborazione con il magistrato Nicola Gratteri (Fratelli di sangue, La malapianta, Acqua santissima, Oro bianco, Padrini e Padroni, La rete degli invisibili).
Da un suo bestseller, pubblicato in Canada e Stati Uniti, è stata tratta la serie televisiva, Bad Blood, visibile in tutto il mondo tramite la piattaforma Netflix.
Nel 2020, sempre con Nicola Gratteri, ha pubblicato Ossigeno illegale – Come le mafie approfitteranno dell’emergenza Covid-19 per radicarsi nel territorio italiano (Mondadori/Strade blu).
Tiberio Bentivoglio / Imprenditore
L’imprenditore calabrese racconta la sua storia di lotta alla ‘ndrangheta e la scelta di non cedere alla prepotenza dei mafiosi.
Si è ribellato, ha fatto nomi e cognomi dei suoi persecutori, ed ha resistito, accanto alla moglie Enza, alle minacce, alle intimidazioni, agli incendi.
Nonostante tutto, Tiberio non si è pentito di aver denunciato. E, dopo ogni incendio, con sofferenza e coraggiosa dignità, insieme alla moglie ha ricostruito ciò che la mafia aveva distrutto.
Nicoletta Polifroni / Magistrato
Calabrese d’origine, bolognese d’adozione.
Dopo la maturità si trasferisce in Emilia-Romagna per gli studi universitari e qui si ferma compiendo a Bologna tutta la sua formazione accademica e professionale.
Si laurea nel 2013, in Giurisprudenza presso l’Alma Mater Studiorum, con una tesi in Procedura Penale dal titolo “Attività investigative delle DDA e diritto di difesa”.
Nel 2015 consegue il diploma di specializzazione per le professioni legali, discutendo una tesi in diritto penale dal titolo “Riciclaggio e autoriciclaggio: linee di confine”.
Appassionata di diritto penale e diritto comparato, segue numerosi percorsi specializzanti, in Italia e all’estero, sui fenomeni del crimine organizzato anche transnazionale, sulla corruzione e sulla criminalità economica.
Vanta diverse esperienze di studio a carattere internazionale: un semestre accademico presso il Dickinson Center for European Studies (Dickinson College); un semestre accademico come studentessa Erasmus presso l’Università Sorbonne, a Parigi; summer e winter schools organizzate dal CCSDD e dalla Johns Hopkins University, nonché dall’Università di Bologna e Université de Strasbourg (FR).
Nel 2015 consegue l’abilitazione all’esercizio della professione forense, e fino al 2019 svolge la professione di avvocato.
Attualmente è magistrato della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.
Paolo Bonacini / Giornalista
Scrittore, giornalista professionista, collaboratore de Ilfattoquotidiano.it, si occupa di legalità e contrasto alle mafie per CGIL Emilia Romagna. Cura la rubrica giornalistica: “L’Emilia oltre Aemilia”. Ha diretto le emittenti televisive: Telereggio (Reggio Emilia, 1997/2014), Telecittà (Genova, 2003/2004), Rttr (Trento, 2014/2015). È autore di tre romanzi e ha pubblicato due saggi giornalistici. Nel 2019 ha pubblicato “Le cento storie di Aemilia” (Editrice Socialmente2019) sul processo alla ‘ndrangheta celebrato a Reggio Emilia. Come regista televisivo ha curato oltre 50 reportage giornalistici nei diversi continenti sui temi della lotta alle disuguaglianze e della cooperazione internazionale.
Tiziano Soresina / Giornalista
Giornalista professionista, scrive dal 1984 per la “Gazzetta di Reggio” del Gruppo Sae. Come cronista di nera-giudiziaria si occupa, dalla fine degli anni Novanta, di criminalità organizzata.
Nel 2019 ha pubblicato il libro “I mille giorni di Aemilia” (Compagnia editoriale Aliberti) che illustra l’evolversi del maxiprocesso e la ragnatela ‘ndranghetista propagatasi in quarant’ anni dalla Calabria al Nord Italia.
Ha inoltre “firmato” diverse pubblicazioni di carattere sportivo (basket, pugilato, motonautica) ma anche legate al Po, agli artisti padani e alla storia nonché alle tradizioni della Bassa emiliano-lombarda.
Adriano Arati / Giornalista
Adriano Arati lavora come giornalista per la Gazzetta di Reggio. È addetto alle comunicazioni in ambito culturale e radiofonico dal 2004. Opera principalmente nel territorio di Reggio Emilia e provincia, cercando di raccontarne le complessità e le tante voci presenti.
Gabriele Franzini / Giornalista
Gabriele Franzini è il direttore di TG Reggio. Segue con particolare attenzione le vicende economiche e il tema dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel nostro territorio. Ha pubblicato due libri: «L’assalto al cielo. Ascesa e caduta di Bipop-Carire» e «Il crac Parmalat. Storia del crollo dell’impero del latte». Ha vinto il premio di giornalismo televisivo «Ilaria Alpi».
Alessandra Codeluppi / Giornalista
Alessandra Codeluppi, giornalista professionista dal 2007, attualmente si occupa di cronaca giudiziaria per il Resto del Carlino di Reggio Emilia. Sul fronte della criminalità organizzata di stampo mafioso, ha seguito le udienze del processo di ‘ndrangheta ‘Aemilia’, il più grande del Nord Italia, dedicando numerosi servizi anche al dibattito pubblico che ne è scaturito. Si occupa anche di altri processi di mafia tenuti a Reggio o in altre città ma con legami con il territorio reggiano. Segue pure altri complessi procedimenti in cui si ipotizzano l’associazione a delinquere e altri gravi reati.
Ha dedicato articoli a diverse inchieste di rilievo che riguardano l’operato della pubblica amministrazione. Nel tribunale reggiano segue ogni giorno in presenza le udienze più importanti, approfondite con la lettura dei documenti giudiziari.