a cura di Luca Giuseppe Murrone
In un caldo sabato primaverile, cala il sipario sull’ottava edizione di Noi Cittadini e Comuni Reggiani Contro Le Mafie. È stata un’iniziativa intensa, ricca di appuntamenti, convegni, seminari. Protagonisti principali sono i giovani, perché come ha più volte ripreso il Direttore Scientifico del Festival Professore Antonio Nicaso:
<<I giovani sono il futuro ma sopratutto il presente>>.
Diamo un po’ di numeri di quest’edizione. Sono circa 40 mila i giovani studenti che, in questi anni, hanno visto sul campo l’impegno di personaggi ed esperti di criminalità organizzata. È una storia fatta di passione e impegno quella di questo importante Festival che ha fatto diventare la Provincia di Reggio Emilia modello assoluto per la lotta alla criminalità organizzata. Un altro numero importante è il 18. Sono proprio 18, infatti, le Amministrazioni Comunali della Provincia di Reggio che hanno voluto dare il loro contributo progetto questo importante progetto.
L’ultima giornata del Festival è partita dal centro storico di Reggio Emilia, dove l’Auditorium Credem ha ospitato il convegno dal titolo “Istituzioni e cittadini contro la criminalità a che punto siamo?” dove hanno partecipato tantissimi studenti delle scuole reggiane e tantissimi amministratori locali. A fare gli oneri di casa è stata la Dottoressa Marzia Nobili di Credem che, in un breve saluto, ha accennato al fatto di come i cambiamenti generazionali hanno permesso una forte espansione e radicalizzazione del fenomeno mafioso.
Il convegno è stato moderato dal Professore Antonio Nicaso, che ringraziando i relatori, ha ribadito con estrema chiarezza, il concetto che:
<<Fin dalle origini la mafia si rafforza in funzione delle capacità relazioni. Se non ci sono relazioni sociali, il fenomeno mafioso scompare>>:
Dopo la breve introduzione di Nicaso, sono seguiti i saluti delle maggiori istituzioni. A prendere la parola è stato il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che nel suo breve intervento ha dichiarato:
<<Si possono fare tantissime cose contro la criminalità. Le istituzioni, in ogni caso ci sono e non possiamo permetterci di abbassare la guardia di fronte a questo pericoloso problema.>>
I saluti istituzionali sono proseguiti con il breve intervento del Prefetto di Reggio Emilia Maria Grazia Forte che ha detto:
<<La Provincia di Reggio Emilia si è prestato con costante impegno a contrastare questo fenomeno. Per contrastare la mafia occorre anche e sopratutto un’operazione culturale. Questo territorio deve smettere di essere visto, dai mafiosi, come una terra di conquista>>.
Dopo il Prefetto ha parlato anche il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi che, ribadendo il concetto, di “modello Reggio Emilia” ha detto:
<<Reggio, oggi, presenta un buon modello di contrasto che non si deve fermare soltanto con l’impegno dei cosiddetti addetti ai lavori>>.
La parola, poi, è passata al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi che, ringraziando i relatori, ha dichiarato:
<<Abbiamo il dovere di fare una riflessione importante su cosa è realmente accaduto in questo territorio. Per farlo ci vogliono due caratteristiche importanti che sono l’umiltà e il coraggio.
Questa comunità ha bisogno di andare fino in fondo a questo percorso. La Prefettura, che ringrazio e alla quale sono grato, ha fatto e sta facendo un lavoro enorme>>.
In questa giornata conclusiva del Festival non sono certamente mancati i riferimenti al Processo Aemilia che ha svegliato dal sonno un territorio che prima era ritenuto immune al fenomeno.
Proprio su questo il sindaco di Reggio Emilia ha dichiarato:
<<Non bisogna mai spegnere il motore anche dopo le sentenze. Serve un forte impegno civile perché questo non è un problema che va rimosso con le sentenze>>
Ad intervenire trai i relatori è stato anche il Generale Pasquale Angelosanto (Comandante del ROS- Carabinieri) che, accettando l’invito degli organizzatori e facendo alcuni riferimenti storici per spiegare bene ai ragazzi il rapporto della criminalità con le istituzioni e cittadini. ha detto:
<<Se tutto è mafia nulla è mafia. Non bisogna generalizzare perché generalizzare vuol dire non aver voglia di contrastarla>>.
In seguito all’intervento, è toccato al Generale Alessandro Barbera (Comando del Servizio Centrale di Investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia Di Finanza) che ha centrato un tema, molto discusso da tutti i relatori, in quest’edizione: la consapevolezza.
Nel suo intevento il Generale Barbera ha dichiarato:
<<Il crimine è un cancro per la consapevolezza e questo ci deve creare consapevolezza di quanto il crimine sia pericoloso>>.
Il termine consapevolezza è stato, ovviamente, citato anche nel discorso del Capo della Polizia Franco Gabrielli che ha detto:
<<Ci sono tre caratteristiche principali, a mio avviso, per sconfiggere questo terremoto che sta facendo tremare le nostre coscienze. Queste caratteristiche sono etica, consapevolezza e responsabilità. Bisogna avere il coraggio di riconoscere una malattia e avere la capacità di curarla perché, in questo territorio, gli anticorpi ci sono. Dobbiamo far restare, con un costante impegno civile all’insegna della legalità, queste forme criminali delle patologie e non farle diventare delle fisiologie>>.
L’ultima giornata di Festival ha visto anche un grande amico di Noi Contro Le Mafie essere assoluto protagonista. È il Procuratore Capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri che nel suo intervento della mattinata ha detto:
<<Sono molto confortato dal lavoro giudiziario che si sta facendo ma dobbiamo tenere l’asticella della guardia alta. La ricchezza delle mafie è nelle mani dei capi mafia al 4% gli altri sono solo dei ‘poveracci’. Possiamo sempre fare di più per contrastare le mafie, però bisogna avere un grosso coraggio.>>
Gratteri e Nicaso, nuovamente protagonisti per gli altri due appuntamenti di quest’ultima giornata. Prima a Bibbiano dove, in un incontro pubblico tenutosi al cinema teatro Metropolis, hanno presentato il loro ultimo libro dal titolo “Fiumi d’oro”. La serata bibbianase, condotta dal giornalista Pierluigi Senatore, è iniziata con i saluti del sindaco Andrea Carletti che ha dichiarato:
<<Quella di oggi è un’ulteriore tappa per rafforzare la consapevolezza e la conoscenza ma sopratutto è un’azione concreta per contrastare la presenza della criminalità organizzata nel nostro territorio. Questo è un percorso all’interno del quale, figure estremamente qualificate come Nicaso e Gratteri, ci hanno guidato per conoscere ed essere consapevolezza. Abbiamo lavorato, in questi anni, in tre direzioni. La prima finalizzata a promuovere la cultura della legalità in particolare nei giovani, secondo ambito di dotarci di strumenti amministratori come abbiamo fatto con la stagione dei protocolli e, infine, la costituzione di essere parte civile di fronte al Processo Aemilia. Quest’ultima direzione rappresenta una risposta ferma, chiara e netta da parte dfelle istituzioni reggiane per continuare insieme, attraverso un’assunzione di responsabilità collettiva per contrastare questo fenomeno nel nostro territorio.
“Fiumi d’oro” di Gratteri e Nicaso, con la moderazione del giornalista Senatore, ha concluso l’ottava edizione nel Comune di Scandiano davanti ad una platea molto attenta. A portare i saluti istituzionali all’incontro è stato il sindaco di Scandiano Alessio Mammi che ha detto:
<<un appuntamento molto importante al quale noi comuni crediamo molto perché abbiamo bisogno di creare ulteriore consapevolezza su quello che riguarda un problema del nostro tempo e dei nostri territori. Le mafie esistono in tutta Italia, anche in territori ricchi come questi. Le mafie sono un cancro che tolgono la libertà. Il Comune di Scandiano dal 2010 fu tra i primi a firmare il protocollo antimafia per migliorare il contrasto a possibili infiltrazioni mafiose ma questa guerra alla criminalità non deve essere un impegno solo delle istituzioni, ma anche da tutta la comunità democratica e civile. Bisogna contrastare le mafie su tutti i campi anche e sopratutto su quello economico.>>
A trarre un bilancio, completamente positivo, di questa ottava edizione è stato il Direttore Scientifico del Festival Antonio Nicaso che, in esclusiva per www.noicontrolemafie.net, ha detto:
<<È stata una settimana intensa di dibattiti e di riflessione. Incontrando tantissimi studenti e anche gli ordini professionali abbiano seminato consapevolezza e questo era il nostro obiettivo primario. Siamo molto soddisfatti e si comincia sempre di più sul modello Reggio Emilia. Un modello fatto di protocolli per monitorare gli appalti. È stato importante ribadire la decisione di costituirsi parte civile nel processo Aemilia e sopratutto continueremo ad investire nelle scuole grazie allo straordinario team di Caracò che sono un gruppo di ragazzi con il quale vogliamo continuare a lavorare>>.
Citando una celebre dichiarazione di Giovanni Falcone, il sindaco di Scandiano Alessio Mammi ha detto:
<<La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fatto terribilmente serio e molto grave e che si può vincere impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni e sta a tutti noi portare avanti questo messaggio con coraggio e volontà>>.
Concludiamo un festival ma il nostro impegno per la legalità continuerà a tempo indeterminato. Il coraggio e la volontà non ci mancano di certo perché
<<Ci sono loro ma ci siamo, sopratutto, NOI>>